Situata tra il Friuli e il Veneto, Stalis è una località piena di storia e bellezze naturali, soprattutto di una ricca tradizione legata alla macinazione dei cereali e al funzionamento dei mulini sul fiume Lemene.
I mulini non solo hanno svolto un ruolo cruciale nell’economia e nella vita quotidiana di questa località, ma hanno anche forgiato l’identità stessa della comunità che li circonda.
Il nome della località “Stalis” (in cui si toccano i territori dei Comuni di Gruaro, Cordovado e Sesto al Reghena) deriva da “stalle”, poiché anticamente era un luogo dove avvenivano i cambi dei cavalli per chi doveva affrontare viaggi lunghi.
Il vecchio mulino di Stalis
Il vecchio mulino di Stalis compare per la prima volta in un documento del 1432 secondo il quale veniva concesso in affitto alla famiglia Rodolfi ed era a disposizione degli abitanti di Gruaro e Bagnara.
Il mulino, in seguito, è citato anche in altri scritti come ad esempio nel 1522 in cui si obbligano i paesani di Bagnara a far macinare i cereali a Stalis o in quello del 1583, in cui si fa cenno anche ad una pescheria, un allevamento di pesci realizzato grazie all’incanalamento delle acque per far funzionare meglio le ruote del mulino.
Secondo un documento del 1688, in quel periodo risulta essere proprietaria della struttura la famiglia Tasca di Portogruaro e i mugnai della famiglia Brussolo, obbligati a pagare l’affitto ai Tasca e dunque si deduce si fosse interrotto il rapporto di dipendenza con l’abbazia. Nel corso degli anni, il mulino attraversò periodi spiacevoli, ad esempio, durante la seconda guerra mondiale, fu requisito e occupato dai Tedeschi, utilizzato come segheria ed infine abbandonato.
La struttura del Mulino di Stalis
Il mulino di Stalis è formato da due edifici: quello sulla sponda sinistra del fiume Lemene risale agli inizi del XIX secolo; l’altro, che si trova al centro del fiume, è molto più vecchio, raggiungibile attraverso un piccolo ponte in legno.
La struttura era molto frequentata nel Medioevo in quanto le ruote svolgevano attività fondamentali come la macina dei cereali ed azionavano anche altre macchine importanti, come la sega, il follo per la battitura dei panni di lana ed il pila-orzo. Per questo, era un vero e proprio luogo di incontro oltre che un centro di attività economica.
I mulini sono stati restaurati a partire dal 1996 cercando, per la parte più antica, di rimanere fedeli ai materiali e alla struttura originarie, tanto che per rendere riconoscibile la parte completamente crollata è stato realizzato un pergolato che definisce i limiti dell’antico macinatoio.
Oggi all’interno di quello “nuovo”, di due piani, sono presenti alcuni macchinari in legno per scopi dimostrativi e didattici: un laminatoio, un elevatore e una pila da orzo che serviva per lavorare e ripulire l’orzo.
All’ interno del mulino più vecchio, situato al centro del fiume, si trovano delle mole in pietra originali e la ricostruzione di una macina/laminatoio in legno. I meccanismi sono stati diligentemente ricostruiti e tutto funziona come nello stabilimento nuovo.
La ruota funziona ancora grazie al movimento dato dalle acque del fiume ma l’ingranaggio di legno che collegava le ruote alle macchine si è rotto e richiede una continua manutenzione. Perciò il laminatoio viene azionato dalla corrente elettrica.
Guardare questo luogo nel suo insieme evoca un’atmosfera incantevole, quasi magica, restituisce un sapore di storia e ci mette in contatto con la vita quotidiana e il lavoro delle generazioni che ci hanno preceduto.
Come raggiungere il mulino di Stalis e percorsi ciclo-pedonali
Il mulino di Stalis è raggiungibile attraverso più percorsi ciclo-pedonali: i principali sono la Romea Strata ed il percorso Gira-Lemene.
La “Romea Strata” è un nuovo pellegrinaggio che interseca numerosi percorsi a piedi che dal Nordest arrivano a Roma seguendo i passi degli antichi pellegrini.
L’itinerario del pellegrinaggio che compete al Comune parte dall’Abbazia di Sesto al Reghena e seguendo la Romea Alemagna attraversa diversi luoghi di interesse, seguendo la direzione Bagnarola per la chiesetta di S. Pietro. Il percorso è tutto su ciclopedonale con fondo ghiaioso e si immerge tra vigneti e coltivazioni.
Proseguendo diritti in via Stalis, si trovano i mulini di Stalis e poco più avanti la fontana di Venchieredo e la cittadina medievale di Cordovado. Altrimenti si svolta dopo 200 metri dalla strada asfaltata a destra, percorrendo la via ghiaiata che attraversa la campagna.
Qui inizia il percorso naturalistico del GiraLemene in quanto segue per buona parte lo scorrere dell’omonimo fiume: entrati a Cordovado si attraversa il suggestivo Borgo Castello, annoverato tra i borghi più belli d’Italia.
Successivamente si può raggiungere Teglio Veneto, Alvisopoli (Borgo che sorge attorno alla Villa Mocenigo del patrizio veneziano Alvise), Fossalta di Portogruaro, Concordia Sagittaria fino a Caorle, città marittima che pare una piccola e colorata Venezia.
Ammirare Stalis, con i suoi affascinanti mulini e la bellezza della natura lungo gli itinerari Romea Strata e Gira-Lemene, chiamati i “paesaggi dell’anima”, regala un’esperienza intrisa di storia e autenticità: ci consente di immergerci nelle tradizioni e nel lavoro delle generazioni precedenti, mentre contribuiamo a conservare e valorizzare un prezioso patrimonio storico-culturale per le generazioni future.